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Il Vaticano riconosce l’Associazione internazionale degli esorcisti

La Congregazione per il clero ha approvato gli statuti. Oggi l'Aie conta circa duecentocinquanta esorcisti in trenta Paesi
redazione
roma

L’organizzazione internazionale degli esorcisti (Aie), ora ha anche statuto giuridico. Con decreto del 13 giugno 2014 infatti, come riferisce l'Osservatore romano, la Congregazione per il clero ha riconosciuto giuridicamente l'Associazione internazionale esorcisti (Aie).

In base al canone 322 paragrafo 1 del Codex iuris canonici, ne ha infatti approvato gli statuti, conferendo all'Aie personalità giuridica privata quale associazione privata internazionale di fedeli secondo il canone 116 paragrafo 2, con tutti i diritti e gli obblighi stabiliti dal codice stesso.

L'idea di riunire in associazione gli esorcisti, ricorda l'Osservatore romano, venne in Italia a don Gabriele Amorth, religioso della Società San Paolo, negli anni ottanta del secolo scorso. In quel periodo infatti si andavano diffondendo le pratiche occulte e un crescente numero di fedeli, ritenendosi in pericolo o minacciati, si rivolgeva a esorcisti. Maturò allora nel paolino l'idea di riunire gli esorcisti per scambiare esperienze e riflessioni in modo da poter offrire un aiuto più concreto ed efficace a quanti si rivolgevano loro. Nacque così, il 4 settembre 1991, l'Associazione italiana esorcisti. Nel 1993 don Amorth e altri esorcisti italiani parteciparono a un convegno organizzato dall'esorcista francese Rene' Chenessau e dal teologo Rene' Laurentin. L'esperienza fu positiva, e venne ripetuta nel 1994 ad Ariccia, dove si decise di dare continuità a questi incontri internazionali, con cadenza biennale. Fu eletto presidente della struttura organizzativa don Amorth e venne stesa la bozza di statuto di un'associazione internazionale.

L'approvazione dell'Aie da parte della Santa Sede, ha detto all'Osservatore romano padre Francesco Bamonte, esorcista della diocesi di Roma, «è motivo di gioia non solo per noi associati, ma per tutta la Chiesa», nella quale «Dio chiama alcuni sacerdoti a questo prezioso ministero dell'esorcismo e della liberazione, con il compito di accompagnare con umiltà, fede e carità» queste persone bisognose di una specifica attenzione spirituale e pastorale per sostenerle e incoraggiarle nel cammino della liberazione e per ravvivare in loro la speranza".

Il presidente dell'Aie si augura poi che «altri sacerdoti si rendano conto di questa drammatica realtà, spesso ignorata o sottovalutata». Infatti, anche «l'esorcismo è una forma di carità, beneficio di persone che soffrono; esso rientra, senza dubbio, tra le opere di misericordia corporale e spirituale». Oggi l'Aie conta circa duecentocinquanta esorcisti in trenta Nazioni.
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