BLOG DI P.LIVIO DIRETTORE DI RADIO MARIA

"VI SUPPLICO: CONVERTITEVI!" (REGINA DELLA PACE-MEDJUGORJE)

BUONA DOMENICA

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SOLENNITA’ DEL SANTISSIMO CORPO E  SANGUE DI CRISTO

Cari amici, la Solennità del Corpus Domini è giustamente  fra la più sentite dal popolo cristiano, perché il Sacramento dell’Eucarestia ci dona Cristo vivo nella sua totalità di Corpo, Sangue,  Anima e Divinità. Infatti, come osserva  San Tommaso d’Acquino,  Cristo è realmente presente  in Cielo e nelle Specie eucaristiche.

La presenza reale di Cristo nell’Eucaristia tocca profondamente il cuore, perché ci fa comprendere l’immensità del suo amore, che lo ha spinto a stare  con noi, nell’umiltà del pane e del vino consacrati, fino alla fine dei secoli.

Gesù non ha voluto lasciarci, ma ha ascoltato l’invocazione  dei discepoli di Emmaus : “Resta con noi Signore”. Ha fatto alla Chiesa pellegrina sulla terra  il dono inestimabile della sua presenza reale, donandoci se stesso, come pane di vita, nelle difficoltà del nostro cammino.

Gesù non ci ha lasciato soli, ma si è messo nelle nostre mani donandoci il dono del Sacerdozio, grazie al quale possiamo rivivere con Lui, nella santa Messa, il Sacrificio della Redenzione.

La presenza di Gesù eucaristico è il dono più grande che la Chiesa ha ricevuto,  perché la fortifica e  la rende indistruttibile nonostante  attacchi delle potenze del male e protegge la terra e tutti i suoi abitanti dalle follie del caos infernale.

Gesù realmente presente nella Santa Eucaristia è il Cielo sulla terra, è il nutrimento che vivifica, è la  forza invincibile, è la certezza della vita eterna.

Andare alla Santa Messa nel giorno del Signore è come mettere un piede in paradiso, perché Colui che è in Cielo è anche realmente presente nel tabernacolo.

Svegliamoci dunque dal sonno stanco delle nostre anime e facciamo dell’Eucaristia il centro focale  della nostra vita. Non esiste altra  fonte inesauribile di grazia e di gioia alla quale il cuore umano possa attingere.

Vostro Padre Livio

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Vangelo

Questo è il mio corpo. Questo è il mio sangue.

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 14,12-16.22-26

Il primo giorno degli àzzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero a Gesù: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?».
Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”. Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi».
I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.
Mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio».
Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.

Parola del Signore

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BENEDETTO XVI

ANGELUS

Piazza San Pietro
Domenica, 26 giugno 2011
 

Cari fratelli e sorelle!

Oggi, in Italia e in altri Paesi, si celebra il Corpus Domini, la festa dell’Eucaristia, il Sacramento del Corpo e Sangue del Signore, che Egli ha istituito nell’Ultima Cena e che costituisce il tesoro più prezioso della Chiesa. L’Eucaristia è come il cuore pulsante che dà vita a tutto il corpo mistico della Chiesa: un organismo sociale tutto basato sul legame spirituale ma concreto con Cristo. Come afferma l’apostolo Paolo: “Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo: tutti infatti partecipiamo dell’unico pane” (1Cor 10,17). Senza l’Eucaristia la Chiesa semplicemente non esisterebbe. E’ l’Eucaristia, infatti, che fa di una comunità umana un mistero di comunione, capace di portare Dio al mondo e il mondo a Dio. Lo Spirito Santo, che trasforma il pane e il vino nel Corpo e Sangue di Cristo, trasforma anche quanti lo ricevono con fede in membra del corpo di Cristo, così che la Chiesa è realmente sacramento di unità degli uomini con Dio e tra di loro.

In una cultura sempre più individualistica, quale è quella in cui siamo immersi nelle società occidentali, e che tende a diffondersi in tutto il mondo, l’Eucaristia costituisce una sorta di “antidoto”, che opera nelle menti e nei cuori dei credenti e continuamente semina in essi la logica della comunione, del servizio, della condivisione, insomma, la logica del Vangelo. I primi cristiani, a Gerusalemme, erano un segno evidente di questo nuovo stile di vita, perché vivevano in fraternità e mettevano in comune i loro beni, affinché nessuno fosse indigente (cfr At 2,42-47). Da che cosa derivava tutto questo? Dall’Eucaristia, cioè da Cristo risorto, realmente presente in mezzo ai suoi discepoli e operante con la forza dello Spirito Santo. E anche nelle generazioni seguenti, attraverso i secoli, la Chiesa, malgrado i limiti e gli errori umani, ha continuato ad essere nel mondo una forza di comunione. Pensiamo specialmente ai periodi più difficili, di prova: che cosa ha significato, ad esempio, per i Paesi sottoposti a regimi totalitari, la possibilità di ritrovarsi alla Messa domenicale! Come dicevano gli antichi martiri di Abitene: “Sine Dominico non possumus” – senza il “Dominicum”, cioè senza l’Eucaristia domenicale non possiamo vivere. Ma il vuoto prodotto dalla falsa libertà può essere altrettanto pericoloso, e allora la comunione con il Corpo di Cristo è farmaco dell’intelligenza e della volontà, per ritrovare il gusto della verità e del bene comune.

Cari amici, invochiamo la Vergine Maria, che il mio Predecessore, il beato Giovanni Paolo II ha definito “Donna eucaristica” (Ecclesia de Eucharistia, 53-58). Alla sua scuola, anche la nostra vita diventi pienamente “eucaristica”, aperta a Dio e agli altri, capace di trasformare il male in bene con la forza dell’amore, protesa a favorire l’unità, la comunione, la fraternità.

🔴LIVE🔴 INCONTRI CON VICKA VEGGENTE DI MEDJUGORJE – a cura di P.LIVIO – Gennaio 2005

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 Voi siete stati scelti per portare la gioia e la pace

Buongiorno Padre Livio, mi chiamo Maria Antonella e vivo a Pisa.

Ho ricevuto il dono della conversione a Medjugorje nel 2010; dopo che mi hanno diagnosticato una malattia rara, sono stata a Medjugorje per 1 ora, dopo un viaggio lungo, è accaduto qualcosa dentro di me, al mio cuore, che ho sentito come gonfiarsi, che mi ha portato ad iniziare un cammino verso la Fede.

Ci sarebbero da scrivere tante cose su cosa mi è accaduto dopo e durante, ma non è per questo che le scrivo. Le scrivo perché ascoltando le sue considerazioni e catechesi sui messaggi della Madonna, mi viene da pensare ad una cosa:

dal momento che i segreti (tragedie) verranno comunicati 3 giorni prima, posso solo immaginare il caos e le conseguenze che porteranno nel luogo che verrà indicato dove accadranno e, questo può portare ancora tanta paura e disperazione

Ma è davvero questo che vuole Dio? Paura, disperazione e punizione?

Questo mi porta ad avere paura, tristezza, a non vedere un Padre che ci ama ma che castiga, non solo, con l’avvertimento sarà ancora più terribile, un fuggi fuggi generale di disperazione

Ma è davvero così? Grazie se vorrà rispondermi, penso che questa disperazione sia diffusa in tante altre persone

Un caro saluto nell’Amore di Gesù

Maria Antonella


Cara Maria Antonella,

L’unico evento dei dieci segreti che ci manda Dio è un segno bellissimo sulla collina di Medjugorje per testimoniare la sua presenza e la sua Provvidenza. Tutto il resto sono eventi provocati dalla malvagità umana.

Tuttavia Dio ci preavvisa tre giorni prima perché possiamo credere e salvarci. Come questo avvenga non possiamo saperlo ora, ma possiamo e dobbiamo fidarci della Madonna che ha detto che non ci pentiremo né noi né i nostri figli, né i figli dei nostri figli se rispondiamo alla sua chiamata.

Come Dio ha salvato Israele nella fuga dalla schiavitù d’Egitto, così la Madonna salverà il suo popolo nel tempo della grande prova. Però per questo ci vuole una fede ferma, che possiamo ottenere con la preghiera quotidiana.

La Madonna ci invita ad avere fiducia con parole di incoraggiamento come queste:

“Cari figli! Anche oggi sono con voi per dirvi: figlioli, chi prega non ha paura del futuro e non perde la speranza. Voi siete stati scelti per portare la gioia e la pace, perché siete miei. Io sono venuta qui con il nome: Regina della Pace perché il diavolo vuole l’inquietudine e la guerra, vuole riempire il vostro cuore di paura per il futuro ma il futuro è di Dio. Perciò siate umili, pregate ed abbandonate tutto nelle mani dell’Altissimo che vi ha creati. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

Ave Maria

Padre Livio

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Oggi non si rifiuta tanto Medjugorje quanto la stessa Madonna ritenuta troppo invadente

Carissimo Padre Livio. Ieri le ho inviato una e mail dove le consigliavo di dare pure legnate spirituali quando servono rifacendomi a ciò che disse San Paolo” devo venire a voi col bastone?…” ma San Paolo questo lo disse a coloro che si erano convertiti se mai fossero stati tentati di deviare a destra o sinistra dalla retta via.

 Ma per quelli che fanno resistenza allo Spirito Santo e non ne vogliono sapere di apparizioni,  io se fossi lei non diventerei matto e mi limiterei solo a pregare per loro. Anzi secondo me’ ci trovano pure gusto a farlo arrabbiare stuzzicandolo con i loro ragionamenti…

Gesù nella parabola del ricco epulone  che stava all’inferno implorando Abramo di andare ad avvisare i suoi di non fare la stessa fine… ebbene disse: Nemmeno se uno risorgesse dai morti crederebbero!!…

Quindi è tempo perso crucciarsi l’animo per quelli che deridono o non accettano o respingono.. ecc. ecc. le apparizioni a Medjugorje. Per queste anime io penso che bisogna solo pregare e digiunare.

Carissimo Padre. La ricordo nelle mie preghiere.

Paolo


Caro Paolo,

per quanto riguarda le apparizioni, la Chiesa non obbliga a credere anche quando le approva. L’obbedienza della fede riguarda la Divina rivelazione che la Chiesa ha ricevuto e che deve proporre nella sua integrità.

Ho conosciuto delle persone che sono dei bravi cristiani, ma che sono allergiche alle apparizioni e ai fenomeni soprannaturali in genere.

“Dispiace che non credano, ma non si può obbligate nessuno a credere”, ha detto la Madonna riguardo a dei sacerdoti che non credono alle apparizioni di Medjugorje.

A volte è un questione di una “ forma mentis” personale e non di rado è l’influsso della modernismo che tende a oscurare il “soprannaturale” e ad eliminarlo dalla propri vita.

Tuttavia per quanto riguarda Medjugorje ho notato qualcosa di diverso in quelli che non credono e che spesso si oppongono attivamente.  

Si tratta di una malcelata insofferenza per una presenza della Madonna che si ritiene eccessiva e persino invadente per il numero dei veggenti, delle apparizioni e dei messaggi.

Nella mentalità di molti cattolici c’è il pregiudizio protestante che la Madonna deve essere marginale per non oscurare il primato di Gesù Cristo.

Per cui la si può ammettere se parla poco, se si mantiene discreta e se toglie il disturbo non appena possibile.

Questa mentalità impedisce di comprendere le apparizioni di Medjugorje, che sono in chiave apocalittica e che vedono la Donna vestita di sole inviata dal Cielo per impedire al dragone infernale di distruggere la Chiesa  e il mondo.

Dopo la vittoria del suo Cuore immacolato la Madre di Dio non verrà più a chiamare il mondo alla conversione, perché non ce ne sarà bisogno e per l’ultima battaglia sarà Gesù stesso a chiudere la storia come Giudice del mondo.

Ave Maria

Padre Livio

APPARIZIONE A MARIJA

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MEDJUGORE 28 MAGGIO 2024

Durante l’apparizione quotidiana a Marija ecco le parole di esortazione della Regina della pace:

“PREGATE PER LA PACE NEL MONDO, LA PACE INTERIORE E NELLE FAMIGLIE. ABBIATE TEMPO PER PREGARE PROFONDAMENTE PER VOI STESSI”

MEDJUGORJE: I TRE GIORNI DELLA SALVEZZA

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CI SCRIVONO

Trovo geniale il format del nuovo libro

Carissimo Padre Livio, trovo geniale la struttura del nuovo libro, dove le riflessioni che si succedono formano un mosaico coinvolgente. Ottima l’idea di incastonare qua e là pezzi pregiati della profezia cristiana che illuminano la strada. Lei sta usando la fionda di Davide contro la supponenza di moderni Golia.

Complimenti caro Padre

Maurizio

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Credibilità e soprannaturalità nelle apparizioni di Medjugorje

Trascrizione del testo – Citare fonte

A proposito di Medjugorje la mia è una prospettiva precisa perché credo fermamente alle apparizioni, alla presenza della Regina della pace e ai suoi messaggi. Ho creduto fin da subito alle apparizioni, da quando si era sparsa la voce nel 1981 che la Madonna appariva a dei ragazzi. Sono stato a Medjugorje per la prima volta nel marzo 1985 e sono andato subito a parlare con il vescovo al quale ho spiegato le mie motivazioni; di contro lui mi ha riferito i motivi del suo non credere; ci siamo poi chiariti ed eravamo d’accordo sul fatto ci saremmo attenuti a quello che la Chiesa avrebbe disposto.

Dal mio punto di vista, il documento del Dicastero per la Dottrina della Fede pubblicato venerdì 17 maggio 2024 non sposta quello che la Chiesa aveva già disposto sul piano pastorale in questi anni a proposito delle apparizioni di Medjugorje. Il vero punto interessante per me di questo documento è il fatto che è stata riservata unicamente al Papa la dichiarazione di soprannaturalità. La Regina della pace, già nel 1982, ha detto che quelle di Medjugorje sono le sue ultime apparizioni sulla Terra e che questa è l’ultima chiamata alla conversione. Vedo questo documento come un mezzo con cui la Chiesa potrà smascherare le false apparizioni che ci saranno, perché dopo Medjugorje è evidente che non ci saranno altre vere apparizioni. Ciò non toglie che la Madonna possa apparire personalmente a qualcuno, ma non è detto che la Chiesa se ne occupi. Non ci saranno, allora, apparizioni per le quali valutare la credibilità o la soprannaturalità.

Per quanto riguarda Medjugorje, il fatto che sia il Papa l’unico a poterne affermare la soprannaturalità è una disposizione di un’importanza enorme e non trascurabile. Quando sarà il momento del terzo Segreto – che sarà un evento di carattere indiscutibilmente soprannaturale – il Santo Padre dovrà decidere su questo punto fondamentale che sarà dirimente per tutto il tempo dei Segreti, perché sarà l’apertura della fase successiva, ovvero quella dei sette flagelli dell’Apocalisse (i Segreti dal quarto al decimo).

Dopo Medjugorje non ci saranno più apparizioni di rilievo ecclesiale. Mi interessa, allora, fare una diagnosi su Medjugorje, per vedere come si colloca questa affermazione del documento del Dicastero per la Dottrina della Fede secondo la quale il Papa è l’unica persona che può dichiarare la soprannaturalità delle apparizioni. Questa posizione è stata molto criticata, ma a mio parere si tratta di una disposizione che viene direttamente dal Cielo. Nel momento del terzo Segreto, prima dei grandi sconvolgimenti che cambieranno il mondo, proprio il Santo Padre sarà chiamato a decidere e a dichiarare la soprannaturalità del segno sulla montagna e quindi delle apparizioni di Medjugorje. Per quelli che credono alle apparizioni di Medjugorje, questo punto è senza dubbio nella prospettiva del piano della Regina della pace.

Bisogna fare una distinzione fondamentale fra la credibilità delle apparizioni e la loro soprannaturalità. La credibilità delle apparizioni si pone sul piano razionale, nel quale vengono analizzati diversi elementi, soprattutto di carattere pastorale e teologico; portando avanti questo piano di riflessione, prudentemente e manifestamente, la Chiesa approva l’adesione da parte dei fedeli e quindi il cammino pastorale che la Chiesa in quel determinato luogo di apparizioni si prende carico di portare avanti. La credibilità delle apparizioni è, quindi, un fatto razionale, bisogna analizzare i fatti positivi e spiegarli e fare lo stesso con quelli negativi. Quando si parla di credibilità delle apparizioni ci si muove nel campo dell’uso della ragione; alla luce di ragionamenti e di valutazioni razionali sui fatti positivi e negativi, si arriva a delle convinzioni serie per cui si apre ai fedeli la possibilità di aderire alle apparizioni.

La soprannaturalità, così come il documento del Dicastero per la Dottrina della Fede la presenta in rapporto alle apparizioni, è una decisione del Papa; ne deriva che questa decisione si colloca all’interno del carisma di Pietro con cui il Santo Padre guida la Chiesa. Si tratta, allora, del giudizio del Papa su un evento dal punto di vista soprannaturale, partendo anche dalle conclusioni di carattere razionale. È chiaro, però, che il carisma di Pietro non può essere la conclusione di un ragionamento. Il giudizio di soprannaturalità è la conclusione di un processo che coinvolge anche la Chiesa tutta che riconosce in una determinata apparizione la presenza di Dio. Quando ci sarà il segno sulla montagna e il Santo Padre si pronuncerà circa la soprannaturalità di quell’evento e delle apparizioni di Medjugorje, verrà riconosciuto che quel segno viene da Dio e non ha alcuna spiegazione naturale.

Voglio soffermarmi sui motivi di soprannaturalità delle apparizioni di Medjugorje, che sono quelli maturati nel tempo e che convincono di più le persone. Credere o non credere alle apparizioni è un evento di grazia, un campo che sfugge alla razionalità. Gli argomenti di razionalità servono, però, a chi già crede per confermare l’adesione a questa ispirazione interiore.

La prova del tempo

Il tempo è il primo motivo di credibilità delle apparizioni di Medjugorje. Se non venissero da Dio sarebbero durate qualche giorno, ma non di più. In questi decenni abbiamo visto molti focolai che si sono attivati qua e là attirando la gente, per poi dissolversi nel nulla. Per quanto riguarda le apparizioni di Medjugorje c’è una presenza costante nel tempo che è andata sempre più ampliandosi. Sappiamo che il tempo è galantuomo, il grano e la zizzania crescono insieme ma distinguendosi chiaramente. In tutti questi anni abbiamo avuto la possibilità di vedere fiorire i semi che la Madonna ha sparso in tutto il mondo; abbiamo visto che tutte le opposizioni e gli attacchi fatti alle apparizioni di Medjugorje (molte volte anche con il supporto pesante dei mass media, specialmente in Italia), non è emerso alcun argomento degno di nota che mi insinuasse qualche dubbio.

 Mons. Hoser, primo delegato del Papa a Medjugorje, disse che i veggenti di Medjugorje sono dei bravi cristiani e il loro tenore di vita è in linea con quello degli abitanti di Medjugorje. Inoltre, disse che la loro testimonianza è così decisa che è ben difficile non credere ai veggenti. Mons. Hoser ha espresso questi giudizi fondati, seri e da prendere in considerazione. Il tempo è una prova importantissima, se le apparizioni di Medjugorje non venissero da Dio sarebbero già finite, si sarebbero dissolte. Il tempo che passa è un argomento molto forte a favore di Medjugorje anche perché in tutti questi anni il seme di senapa è cresciuto fino a diventare un albero rigoglioso, al riparo del quale tutti i pellegrini provenienti da ogni parte del mondo hanno trovato ristoro.

 In tutto questo tempo, per quanto satana non si sia risparmiato negli attacchi, la parrocchia ha continuato a perseverare salda e in comunione con la Chiesa. Se la radice non fosse divina, se la Madonna non apparisse veramente, le apparizioni di Medjugorje si sarebbero dissolte come bolle di sapone, com’è avvenuto in altre occasioni. La presenza vera della Madonna fa di Medjugorje un albero che continuamente diventa sempre più rigoglioso. La prova del tempo, a mio parere, è determinante.

Il radicamento nella realtà storica ed ecclesiale

Le apparizioni di Medjugorje sono radicate nella Storia e nella vita ecclesiale degli ultimi quattro decenni. Sono apparizioni del nostro tempo. La Madonna è qui e parla agli uomini del nostro tempo e li mette in guardia dalle insidie del diavolo e dai pericoli e di questo tempo. Tutti i messaggi di Medjugorje sono collocati nel tempo che viviamo. La Madonna in tutto questo tempo ha seguito la vita e le difficoltà della Chiesa, il Magistero dei Papi, la realtà quotidiana della vita della parrocchia di Medjugorje.

Le apparizioni di Medjugorje non sono astratte, non sono fuori dal tempo, ma sono radicate nel tempo, guidano la Storia e la illuminano, talvolta la cambiano. Il crollo del comunismo l’ha voluto la Regina della pace dopo dieci anni di apparizioni in cui chiedeva preghiere e digiuni per la pace nel mondo. All’inizio del nuovo millennio la Gospa ha descritto in anticipo la dissoluzione della fede, l’odio che cresce nel mondo: «satana è libero dalle catene» (messaggio del 1° gennaio 2001). I messaggi della Regina della pace sono la realizzazione di una luce profetica che Lei dona e con la quale illumina il presente e il futuro. Seguendo i messaggi della Madonna si nuota nel fiume della Storia, nel passato, nel presente e nel futuro. Razionalmente, alla luce anche della motivazione del radicamento delle apparizioni di Medjugorje nella realtà storica ed ecclesiale, non possiamo affermare che queste apparizioni non sono vere e che i messaggi vengono prodotti dai veggenti. Usiamo la ragione.

L’adesione della popolazione e la prova della persecuzione (comunismo)

Le apparizioni sono avvenute in un Paese comunista. La popolazione era sotto il giogo comunista; queste apparizioni hanno scatenato fin dall’inizio la persecuzione che ha riguardato non solamente i veggenti con le loro famiglie, ma anche tutto il villaggio di Medjugorje. È stata una persecuzione capillare tale da colpire le famiglie addirittura nel lavoro, ad esempio veniva negato il passaporto ai padri dei veggenti che lavoravano all’estero. Con questi e altri mezzi il comunismo ha cercato di bloccare la popolazione. Diversamente da Fatima, da Lourdes e da altre apparizioni in cui c’era un certo clima di contrasto (la mamma di Lucia diceva che sua figlia era una bugiarda), la popolazione di Medjugorje ha creduto e ha saputo sopportare le pressioni del regime comunista per almeno dieci anni.

 Il parroco stesso ha pagato di persona affrontando tre anni di prigione. L’adesione della popolazione di Medjugorje alle apparizioni della Regina della pace è durata per tutto questo tempo. Durante la guerra sono arrivate a Medjugorje molte persone di altre zone, il popolo è aumentato e tanta gente che attualmente abita lì non ha vissuto i primi anni delle apparizioni; ne deriva che con l’aumento della popolazione, una parte è meno coinvolta. Nei primi dieci anni c’è stata una forte resistenza della popolazione alle persecuzioni, successivamente la resistenza è stata nei confronti della guerra. I primi vent’anni sono stati molto tribolati, tanta era la sofferenza della popolazione locale e dei pellegrini che eroicamente hanno affrontato il tragitto con il pericolo incombente delle bombe. Non sono mancate manifestazioni di solidarietà e di vicinanza alle popolazioni colpite dalla guerra, gli italiani stessi hanno portato tantissimi aiuti in quel periodo veramente difficile e tragico. I primi vent’anni di apparizioni a Medjugorje hanno tratti eroici di testimonianze e di carità. Sono argomenti che fanno capire che c’è veramente qualcosa di profondo e di reale. A Medjugorje c’è veramente la presenza della Madonna.

La prova della seduzione (modernismo)

Nel messaggio del 25 settembre 2023 la Regina della pace ha messo in guardia gli abitanti di Medjugorje dal modernismo: «Il modernismo vuole entrare nei vostri pensieri e rubarvi la gioia della preghiera e dell’incontro con Gesù». Il modernismo è quella visione della vita che nega il soprannaturale e che seduce indicando la vita come qualcosa da realizzare nel tempo fallace delle gioie effimere. Questa seduzione è indubbiamente presente a Medjugorje e la pressione modernista rischia di distogliere lo sguardo dalla Verità; per questo motivo la Madonna nello stesso messaggio ha esortato a tornare al fervore delle origini «quando vi ho scelti e la risposta era la preghiera giorno e notte ed il Cielo non taceva ma ha donato in abbondanza pace e benedizione a questo luogo di grazia» (messaggio del 25 settembre 2023). Medjugorje è chiamata a resistere nella fede di fronte a un mondo che corre nell’incredulità. Oggi è veramente importante rimanere saldi nella fede nelle apparizioni. Il 1° gennaio 2024 la Regina della pace ha messo alla prova la fede degli abitanti di Medjugorje quando ha dato loro appuntamento sul Podbrdo; in quel pomeriggio piovoso e freddo sono accorsi tanti pellegrini ma anche tanti parrocchiani. In quell’occasione, a tutti coloro che hanno risposto a questa chiamata speciale la Madonna ha detto: «Grazie perché avete risposto alla mia chiamata e avete pregato per le mie intenzioni. Non vi pentirete né voi né i vostri figli né i figli dei vostri figli».

La credibilità dei veggenti

È chiaro che i veggenti sono un bersaglio che facilmente si presta a critiche. È vero anche che è facile credere alle chiacchiere infondate se non ci si è recati sul posto e non si è toccato con mano quello che accade a Medjugorje. Da parte dei mass media c’è stata un’opera di diffamazione sistematica nei confronti di Medjugorje e, purtroppo, molti si sono fatti abbindolare. Mons. Hoser, come abbiamo detto, ha definito i veggenti persone normali, comuni abitanti di Medjugorje che, come tanti, hanno come unica fonte di guadagno per le loro famiglie dei semplicissimi alberghi che accolgono i pellegrini. A Medjugorje non c’è altra fonte di guadagno, pertanto i veggenti sono in linea con il tenore di vita di tantissimi altri abitanti del posto. Bernardette è stata per otto anni a Lourdes a testimoniare le apparizioni e il vescovo di allora regalò alla famiglia Soubirous un mulino e una casa nuova con cui hanno potuto vivere dignitosamente.

È chiaro che i veggenti che hanno famiglia devono pensare a mantenerla (nella sobrietà e nella semplicità, ovviamente) e lo fanno esattamente come gli altri abitanti di Medjugorje. Non mi sembra uno scandalo, inoltre, il fatto che alcune persone vogliano liberamente fare delle donazioni ai veggenti. Personalmente sono stato a fianco di Vicka quando dalla famosa scala accoglieva i pellegrini per dare la sua testimonianza; lì ho visto con i miei occhi che rifiutava le buste contenenti denaro e indicava ai pellegrini di portarle come offerte alla parrocchia.

In tutti questi anni i veggenti di Medjugorje si sono dimostrati sempre credibili, sono padri e madri, sono nonni. Sono persone semplici che hanno fatto scelte di vita che permettessero loro di servire liberamente la Madonna. Se fossero entrati in qualche comunità monastica non avrebbero avuto tutta questa libertà. La Madonna ha tenuto a sottolineare l’importanza della vita religiosa dicendo che avrebbe desiderato che entrassero in convento; di fatto li ha orientati verso la vita familiare della quale hanno dato indubbiamente un buon esempio. Anche il matrimonio è un Sacramento, quindi nemmeno da questo punto di vista non si possono addurre critiche. In tutti questi anni i veggenti sono stati perseveranti e non si sono mai contraddetti. Marija, Vicka e Ivan hanno apparizioni quotidiane che alla lunga sono un appuntamento che indubbiamente condiziona la vita.

 I veggenti sono sempre stati a quello che la Gospa ha stabilito, hanno sempre obbedito quando la Madonna ha deciso di togliere le apparizioni e ridarle. Nessuno decide per conto suo, non ci sono programmi fatti da loro, è la Madonna che decide tutto. Queste cose, però, sono evidenti solamente per chi si reca lì; diversamente, a distanza, non si possono trarre conclusioni. Siamo nel campo della razionalità, sono verità tangibili. I veggenti non si sono mai contraddetti e si sono sempre rispettati fra loro nel ruolo che la Madonna ha assegnato a ciascuno. Alcuni, pur desiderando le apparizioni, hanno dovuto cessarle. Vicka ha avuto per cinque volte l’invito della Madonna a rinunciare per un mese alle apparizioni e lei ha dovuto accettare. È la Madonna che dispone, i veggenti obbediscono.

 A riguardo del fatto che la Madonna indica giorno e ora dell’apparizione dobbiamo dire che non è una cosa inconsueta. In tante altre apparizioni approvate dalla Chiesa la Madonna ha indicato giorno, ora e luogo al veggente a cui sarebbe apparsa. A Bernadette, ad esempio, diede appuntamento nello stesso luogo per quindici giorni consecutivi. Anche a Fatima la Madonna ha invitato i pastorelli alla Cova di Iria per sei mesi consecutivi dicendo anche che al sesto mese avrebbe dato un grande segno. A Medjugorje la prima apparizione è stata repentina e inaspettata, il giorno successivo quattro dei sei veggenti hanno provato ad andare nello stesso luogo alla stessa ora e hanno trovato la Madonna che li aspettava; Vicka andò a chiamare Marija e Jakov a casa. Dal terzo giorno, allora, si è formato il gruppo dei veggenti che non è più cambiato; satana ha cercato di aggiungere qualcuno, ma non è mai riuscito perché la Madonna li ha protetti.

 Nel corso dei primi anni i ragazzi sono stati sottoposti a esperimenti scientifici dei quali ci sono i resoconti che dicono chiaramente che è tutto vero e non c’è alcun inganno: gli occhi vedono qualcosa che nessun altro vede e le corde vocali vibrano senza emettere suoni. L’evento dell’apparizione è stato approfonditamente studiato. Io stesso ho potuto essere presente a diverse apparizioni, in particolare a una lunghissima con Vicka (45 minuti, durante la quale ho potuto constatare e rendermi conto che lo stesso evento dell’apparizione è una prova di credibilità; si vede chiaramente che in quel momento il veggente è fuori dall’ambito di questo mondo, che quel “parlare muto” è reale e che gli eventi esterni non lo condizionano minimamente. La stessa apparizione è un dato di credibilità che si può verificare, ma se una persona non crede, non vede nemmeno le cose evidenti. La credibilità dei veggenti, per quello che mi riguarda, è fuori discussione anche perché li conosco personalmente, ho avuto modo di parlare molte volte con loro durante le interviste a Radio Maria ma anche in situazioni informali e posso affermare con certezza che mai ho avuto dubbi.

La credibilità dei messaggi

Quando sono stato ricevuto dal vescovo Mostar per la prima volta, mi disse che secondo lui i messaggi erano evangelici ma venivano “prodotti” dai padri francescani. Questa ipotesi non poteva stare in piedi e si è dimostrata assolutamente infondata col tempo. I messaggi sono una realtà tangibile; hanno un altissimo valore spirituale; vengono letti da milioni di persone nel mondo; sono la forma più attuale, più moderna e più capillare di evangelizzazione oggi e riguarda centinaia di milioni di persone. I messaggi di Medjugorje vengono riportati da veggenti che non hanno certamente una cultura teologica e, nonostante ciò, non contengono errori teologici, spirituali, morali. I messaggi della Madonna, poi, sono in perfetto croato, non contengono errori grammaticali. Come possono i veggenti produrre dei messaggi così corretti e così concordanti fra loro? Si capisce che è il medesimo soggetto a darli. I messaggi hanno una luce immensa rispetto alla limitata e umana intelligenza dei veggenti. Non è razionale né logico affermare che i veggenti producono incoscientemente i messaggi. Nel campo della razionalità non si possono spiegare i messaggi e nemmeno le apparizioni.

L’adempimento delle profezie

Il Card. Carlo Caffarra ha detto che le apparizioni di Fatima sono diverse da tutte le altre perché sono una profezia sul futuro. Le apparizioni di Medjugorje sono l’adempimento di questa profezia. Con la profezia dei dieci Segreti la Madonna è entrata in quella fase della Storia in cui satana vuole distruggere il mondo e la Chiesa, vuole distruggere la fede e la vita umana. Siamo entrati in questa fase della Storia che la Madonna ci ha indicato da molto tempo: «Satana è forte e desidera distruggere non soltanto la vostra vita umana, ma anche la natura e il pianeta sul quale vivete» (25 gennaio 1991). La Madonna è all’interno di una profezia di salvezza come risposta al tentativo dell’impero delle tenebre di distruggere l’opera della Creazione e della Redenzione. Man mano che il tempo passa si vede chiaramente la realizzazione di queste profezie. Si vede anche come la tematica dei dieci Segreti diventa attualissima, basta sfogliare i giornali, ascoltare le parole del Santo Padre che mette in guardia dal rischio di una Terza guerra mondiale. L’adempimento delle profezie e l’attualità assoluta del piano di salvezza di Maria sono inconfutabili. Se non ci fosse la Madonna il mondo non avrebbe alcuna possibilità di salvarsi.

L’adesione di parte della Chiesa

Le apparizioni di Medjugorje hanno un altissimo tasso di ecclesialità. La Madonna ha scelto una parrocchia, l’ha guidata e l’ha seguita; attraverso la parrocchia divulga i messaggi e chiama fedeli e sacerdoti da tutto il mondo. Le apparizioni di Medjugorje sono state una manna per la Chiesa: ci sono molte conversioni solide, i pellegrinaggi sono numerosissimi. La gente va a Medjugorje e affronta un viaggio lunghissimo proprio perché lì c’è veramente la Madonna. C’è un’adesione ecclesiale straordinaria. È un fatto noto, inoltre, che San Giovanni Paolo II all’inizio del suo Pontificato chiese alla Madonna di apparire perché era in difficoltà e, quaranta giorni dopo l’attentato di piazza San Pietro, la Regina della pace è apparsa a Medjugorje. Inoltre, in un colloquio con la veggente Mirjana, San Giovanni Paolo II ha detto: “Medjugorje è la speranza del mondo”. Anche l’allora Card. Ratzinger nel libro-intervista con Vittorio Messori si sbilanciò a favore delle apparizioni di Medjugorje. Sono numerosissimi i cardinali che credono alle apparizioni di Medjugorje e tante sono le personalità di spicco all’interno della Chiesa che non si tirano indietro nel dirsi credenti, basti pensare al Card. Schönborn o al Card. Simoni. Inoltre, dobbiamo dire che ogni anno circa ventimila sacerdoti concelebrano a Medjugorje. C’è un’ampia e reale adesione da parte della Chiesa, bisogna tenere conto del sensus fidei del popolo di Dio.

Nei punti appena analizzati abbiamo visto in ottica razionale i motivi di credibilità delle apparizioni di Medjugorje. Ho riportato la mia esperienza e le mie riflessioni personali, nel massimo rispetto nei confronti della Madre Chiesa. A mio avviso, un discorso razionale sulla credibilità di Medjugorje ha talmente tanti argomenti a favore che è quasi impossibile non credere. Fermo restando che tutti siamo liberi di credere o no.

Mi vorrei ora soffermare sull’argomento della soprannaturalità delle apparizioni di Medjugorje. Già in passato la Chiesa ha riconosciuto la veridicità delle apparizioni, quindi promuovendo il culto, costruendo santuari. Di fatto, sono poche le apparizioni di cui la Chiesa ha dichiarato l’origine soprannaturale; adesso si è deciso che solamente il Santo Padre, e in via eccezionale, può dichiarare l’origine soprannaturale delle apparizioni. Questo punto, secondo me, non è stato messo per caso nel documento, io ci vedo il dito della Madonna perché queste sono le sue ultime apparizioni sulla Terra, non ce ne saranno altre.

L’argomento della soprannaturalità, allora, è già caduto; non ci saranno altre apparizioni dopo quelle di Medjugorje. È su questa apparizione che bisogna chiedersi se il Santo Padre deciderà di pronunciarsi sulla soprannaturalità. Questa indicazione contenuta nel documento che il Papa possa personalmente dichiarare l’origine soprannaturale di un’apparizione o di un fenomeno altrimenti inspiegabile è preziosissima dal punto di vista della prospettiva di Medjugorje perché fin dalle origini la Regina della pace ha detto che avrebbe dato un segno. Successivamente la Gospa ha spiegato che il segno sulla collina – bellissimo, indistruttibile, che viene dal Signore, inspiegabile umanamente, durevole nel tempo e che durerà fino alla fine del mondo – verrà dato per dimostrare che Lei lì appare veramente.

La promessa fatta a Medjugorje è un evento unico nel suo genere, mai la Madonna aveva detto una cosa simile; perfino il sole di Fatima non è stato nulla in confronto al segno che verrà dato a Medjugorje. Di fronte a un segno soprannaturale, tra l’altro profetizzato e atteso, si presenterà l’opzione di dichiararne la soprannaturalità o meno; sarà proprio quello il momento decisivo, perché dal quarto al decimo Segreto si manifesteranno i sette flagelli dell’Apocalisse. Personalmente non ho dubbi che il quel momento il Santo Padre riconoscerà la soprannaturalità del segno del terzo Segreto; inevitabilmente questa decisione non troverà l’appoggio e il consenso di tutta la Chiesa e  la parte modernista prenderà le distanze proprio perché non crede al soprannaturale.

La scelta del Papa sarà dirimente. Il Santo Padre, insieme a quella parte della Chiesa che crede alla Madonna, percorrerà la via del Calvario, come profetizzato a Fatima. Quando si realizzerà il terzo Segreto la Chiesa riconoscerà il segno soprannaturale attraverso il Papa; tuttavia, molti si inginocchieranno ma non crederanno: «Anche quando sulla collina lascerò il segno che vi ho promesso, molti non crederanno. Verranno sulla collina, si inginocchieranno, ma non crederanno» (messaggio del 19 luglio 1981). Quella parte di Chiesa modernista che non crede al soprannaturale non crederà nemmeno al segno sulla montagna, nonostante il riconoscimento del Santo Padre.

 Paolo VI, parlando con Jean Guitton, disse che in questo periodo storico è in discussione la fede, è in atto il rifiuto della fede e del soprannaturale. È veramente così. Il modernismo si è insinuato da decenni all’interno della Chiesa e ha portato una visione intramondana del Cristianesimo e della Chiesa stessa, ridotta a una ONG che fa di Cristo un grande umanitario negandone la divinità, come aveva ammonto il Card. Giacomo Biffi. Nel momento in cui il Papa riconoscerà il segno soprannaturale a Medjugorje ci sarà una rottura all’interno della Chiesa: una parte seguirà Cristo sul Calvario, l’altra seguirà il mondo, con tutte le conseguenze che ci saranno.

La vera Chiesa è quella che sta dalla parte del vero Papa e della Madonna. Il vero Papa sarà quello che riconoscerà la presenza della Madonna a Medjugorje; il falso papa sarà quello che invece la negherà e seguirà il mondo promuovendo la falsa religione dell’uomo moderno che non vuole Dio. La Madonna attende la Chiesa e il Santo Padre nel momento del segno sulla montagna, quando sarà inevitabile dichiararne la soprannaturalità. Dal quarto al decimo Segreto ci saranno i “sette flagelli” per quelli che non credono che saranno invece “eventi salvifici” per quelli che credono; alla fine ci sarà il trionfo del Cuore Immacolato di Maria.

Termino ribandendo che il mio atteggiamento nei confronti della Chiesa è di grande devozione, amore e gratitudine. Ho voluto fare questa riflessione sul tema delicatissimo della credibilità e della soprannaturalità delle apparizioni di Medjugorje basandomi sulla mia personale esperienza e sulla mia testimonianza.

🔴LIVE🔴 CATECHESI GIOVANILE DI PADRE LIVIO: “LA CHIESA E’ INDISTRUTTIBILE”

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UNO SGUARDO DI FEDE SULL’ATTUALITA’

Pensiero spirituale sulle parole della Madonna “Abbiate tempo per pregare profondamente per voi stessi” (28 maggio 2024)

Cari amici, le parole che la Regina della pace ha detto a Marija – nel Messaggio del 28 maggio 2024 – sono molto significative e rivolte a tutti: «Pregate per la pace nel mondo, la pace interiore e nelle famiglie. Abbiate tempo per pregare profondamente per voi stessi».

Maria ha puntato sulla preghiera liturgica della Chiesa – la Santa Messa solenne quotidiana a Medjugorje, un appuntamento a cui partecipano numerose persone – e ha insistito molto sulla preghiera personale. «Abbiate tempo per pregare profondamente per voi stessi». Oltre alla preghiera liturgica e familiare, sollecita la preghiera personale che può avvenire per conto proprio in Chiesa, davanti al Santissimo oppure nella propria stanza. Questa espressione della Gospa, significa entrare in quel tempio che è connaturale a ogni anima, ovvero quel luogo che il Padre si è riservato per sé. Questo fa parte della tradizione mistica nei secoli. Alcuni mistici parlano del fondo dell’anima cioè quella parte che è aperta al soprannaturale. L’anima non è spaziale ne materia, ma è puro spirito. C’è una parte dell’anima che informa il corpo e una parte che è rivolta a Dio. È una parte dove splende l’immagine di Dio e dove è impressa la Sua legge morale, dove Dio parla all’anima e si manifesta, dove la Santissima Trinità abita.

La Madonna ci invita ad entrare in questa parte dell’anima, che è rivolta alla trascendenza e a Dio, della quale dobbiamo prendere possesso, affinché si apra a Dio e Dio stesso ne prenda possesso. Dobbiamo farlo personalmente e profondamente. Vuol dire che dobbiamo sgombrare tutte le distrazioni che ci possono essere, tutte le preoccupazioni che abbiamo per la vita terrena, tutto ciò che ci può distrarre, che ci può riportare nel mondo, che ci può riportare in quella parte di noi stessi che è soggetta all’effimero.

Dobbiamo entrare in quell’istante eterno dell’anima che si rivolge a Dio Creatore. Dobbiamo vedere in quella luce di Dio noi stessi per quello che siamo nella nostra grandezza, perché siamo capaci di parlare con Dio, di aprici a Dio e di deciderci per Dio. Quindi, è quella parte sublime dell’anima che può essere offuscata ma non distrutta, diversamente non sarebbe possibile la conversione. Questa è la parte nobile dell’anima che il peccato non distrugge ma può soffocare e offuscare.

Nella luce di Dio possiamo vedere la vocazione di noi stessi, della nostra anima, il nostro io che viene da Dio, che ha bisogno di Dio e che anela a Dio. Nel medesimo tempo, vedere ciò che frena tutto questo, che ci sporca, che ci offusca, che ci sfigura. Se il peccato non è grave, è come polvere che si deposita sullo specchio dell’anima; se è grave, è come fango che diventa un macigno pesante e soffocante. In questa luce, dobbiamo vedere noi stessi nella verità.

Siamo dei grandi ingannatori di noi stessi, non osiamo guardarci nella verità, nella luce di Dio, come siamo veramente. Invece di riconoscerci come peccatori, giustifichiamo i peccati, invece di riconoscerci come colpevoli, avanziamo la nostra presunzione di innocenza. Non dobbiamo fare come il fariseo che pregava e diceva di non essere come tutti gli altri, ma dobbiamo seguire l’esempio del pubblicano che si mette in fondo inginocchiato davanti a Dio, mostra i suoi peccati e le sue miserie perché Dio li distrugga nel proprio amore.

Questo colloquio è qualcosa di necessario quotidianamente, tant’è vero che nella tradizione cristiana, nelle preghiere della sera dette personalmente, abbiamo l’Atto di dolore. Questa preghiera è proprio un mettersi nella profondità dell’anima e prenderci cura di noi stessi, del peccato e delle piaghe che sono in noi. Successivamente, dire le parole che guariscono “Mio Dio, mi pento e mi dolgo dei miei peccati”, nella tradizione della Chiesa c’è questo invito ogni giorno di rientrare in se stessi.

Ci sono delle situazioni in cui abbiamo le ferite della vita, della giornata, le polveri che si depositano, le forze spirituali che vengono meno nel combattimento spirituale. Ogni giorno abbiamo bisogno di rigenerarci nella luce, nella verità di Dio, chiedere la forza di Dio, il coraggio necessario per la santa battaglia. Questo è da fare ogni giorno ed è necessario per chi è già sulla via della salvezza e della santità. Ci sono anche situazioni in cui siamo malati se andiamo avanti senza curarci, prima o poi bisogna telefonare alle pompe funebri perché non c’è scampo, così è per la vita spirituale. Se non abbiamo cura di noi stessi, se non vediamo la malattia che ci divora e distrugge, è chiaro che andiamo verso la rovina: «Le anime sono ammalate e vanno verso la morte spirituale» (25 dicembre 2019).

Ci sono situazioni nelle quali il rientrare in se stessi, significa prendere coscienza di sé nella luce di Dio, ascoltare la voce della coscienza che ci invita a cambiare vita, che ci rimprovera del male fatto, che ci sollecita alla decisione. Questi momenti sono decisivi perché possiamo prenderli quando è il momento di Dio che illumina e chiama, ma se li rimandiamo, si deposita la polvere sull’anima, diventiamo spiritualmente sordi, non si vede il male e non si sente la voce che rimprovera.

La Madonna ci invita a rientrare in noi stessi e pregare. La preghiera è invocare il perdono di Dio sul male che abbiamo fatto, invocare il perdono di Dio su una vita sbagliata, sul bene che non abbiamo fatto: “Dal profondo a te grido, o Signore; Signore, ascolta la mia voce” (Salmo 130). Questo significa prendersi cura di se stessi.

La preghiera personale di cui parla la Regina della pace è una componente della preghiera quotidiana. Non è qualcosa che può accadere sporadicamente, deve essere quotidiano. Maria dice: «Abbiate tempo per pregare profondamente per voi stessi» (28 maggio 2024). Pregare per noi stessi significa invocare perdono, chiedere la forza, chiedere la grazia di perseverare, la forza di rialzarsi, la grazia di essere umili, chiedere tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Se andiamo avanti nel cammino spirituale, allora si capisce quanto sia importante la preghiera di ringraziamento, di adorazione, di lode, per celebrare le meraviglie di Dio nella nostra anima e in quella degli altri.

In modo informale, senza un Messaggio ufficiale, la Regina della pace ci ha sollecitato a pregare per la pace in questa situazione pericolosa, pregare per la pace nelle famiglie, per la pace interiore e trovare il tempo per metterci davanti a Dio. Questo dobbiamo farlo ogni giorno perché lui ci possa parlare, cosicché possiamo ascoltarlo e possiamo prendere le decisioni che sono necessarie.

Da: “Lettura cristiana della cronaca e della storia”

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🔴LIVE VIDEO🔴LETTURA CRISTIANA DELLA CRONACA E DELLA STORIA

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A Mosca la retorica atomica sale di livello: «Serve forza»

di Marco Imarisio – Corriere della sera – 31 Maggio 2024

I falchi: «Da Putin l’ultimatum all’Occidente». Ma nel 2014 le linee guida del governo invitavano i media a non disegnare scenari apocalittici. La Terza Guerra Mondiale è già arrivata. Sulle prime pagine dei giornali e nei titoli dei notiziari televisivi russi, per il momento. Anche solo così è una notizia. Perché l’uso di quelle parole, e la loro evocazione, era stato caldamente sconsigliato dal Cremlino fin dai tempi della prima invasione dell’Ucraina e dell’annessione della Crimea.  

Nel 2014, mentre cresceva l’attrito con l’Occidente, le linee guida preparate dal governo invitavano i media a non disegnare scenari apocalittici, secondo quanto rivelò Novaya Gazeta, che da tempo non è più consultabile né disponibile in madre patria.

Invece ieri mattina i lettori del Moskovsky Komsomolets si sono svegliati, e sotto il titolo «Il quieto ultimatum di Putin all’Occidente» hanno scoperto che ci siamo ormai vicini. «Il mondo forse non se n’è accorto» scrive Mikhail Rostovskij, editorialista caro al presidente russo. «Ma la discussione su una Terza guerra potenzialmente possibile in un prossimo futuro, è passata agli aspetti pratici. La recente replica di Putin alla domanda sulla volontà della Nato di permettere a Kiev l’uso di armi occidentali all’interno del territorio russo, non è stata sensazionalistica, ma legata a formulazioni solo in apparenza troppo tecniche. Dietro alla rassegna dei dettagli, si cela invece un ultimatum assolutamente inequivocabile». 

Noi siamo pronti, è questa la chiave di lettura che il Cremlino veicola all’interno di una Russia che si sente sempre più in missione, sola contro tutti. «Durante la crisi di Cuba», continua Rostovskij, «c’erano solo due giocatori chiave: l’Urss di Krusciov e gli Usa di Kennedy. Gli altri svolgevano il ruolo di spettatori. Ora dalla parte dell’Occidente c’è invece una vera e propria folla. Washington è ancora il capo, non ci sono dubbi, ma ci sono altri «capi» che si fanno avanti. 

A quale livello di provocazione reagiremo nella maniera alla quale Putin ha alluso? E dove sta andando il mondo, considerato ad esempio, il cambio della retorica di Trump, che non è più «amico della Russia» e avrebbe «bombardato Mosca in caso dell’ingresso delle truppe russe in Ucraina? Non siamo arrivati al punto di non ritorno e, spero che non ci arriveremo. Ma spero anche che in Occidente diano bene ascolto a Vladimir Vladimirovich, e non pensino che egli stia bluffando».  Mosca guarda con una certa preoccupazione a quel che i «nemici» stanno per decidere, perché da una settimana ovunque non si parla d’altro. Al tempo stesso ci tiene a mostrare il petto in fuori, alimentando timori sulla possibile escalation occidentale, ma facendo anche sapere ai propri

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