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Il Sinodo sul Medio Oriente e la lampada sopra il moggio. In un libro dal titolo "Vita o morte dei cristiani d'Oriente", Jean-Pierre Valogne, uno studioso del cristianesimo orientale, analizza la …Altro
Il Sinodo sul Medio Oriente e la lampada sopra il moggio.

In un libro dal titolo "Vita o morte dei cristiani d'Oriente", Jean-Pierre Valogne, uno studioso del cristianesimo orientale, analizza la situazione dei cristiani che vivono in questa parte di mondo, giungendo a una conclusione che suona quasi tragica: i cristiani scompariranno dal Medio Oriente.
Sulla scia di questa preoccupazione si colloca il Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente che avrà luogo dal 10 al 24 ottobre prossimi sul tema “La Chiesa cattolica nel Medio Oriente: comunione e testimonianza”.
Venerdì 8 ottobre, il segretario generale del Sinodo dei Vescovi, mons. Nikola Eterović, ha spiegato che il Sinodo evidenzierà le luci e le ombre della Chiesa in Medio Oriente, in questo particolare momento storico, perciò ciascuno dei padri sinodali avrà l'opportunità di prendere la parola.
L'Assemblea sinodale, la piu breve finora celebrata - durerà infatti solo 14 giorni - affronterà tra gli altri temi anche quello del dialogo con gli ebrei e con i musulmani sciiti e sunniti, rapresentati da alcuni delegati presenti al Sinodo.
Sullo scopo di questo importante appuntamento ecclesiale, mons. Eterović ha detto: “La finalità dell’Assemblea speciale per il Medio Oriente è prevelentemente pastorale. Pur non potendo trascurare il quadro sociale e politico della regione, l’Assise sinodale ha soprattutto finalità ecclesiale”.
Due quindi i nodi cruciali che i padri sinodali si troveranno ad affrontare: “Ravvivare la comunione tra le venerate Chiese orientali cattoliche sui iuris, perché possano offrire una testimonianza di vita cristiana autentica, gioiosa, attraente […] Rafforzare l’identità cristiana tramite la Parola di Dio e la celebrazione dei sacramenti... vivere in Terra Santa dovrebbe essere scoperto sempre di più come un privilegio connesso con una missione particolare”.
Missione, che diventa sempre più difficile a causa del clima che si respira in Medio Oriente, dove i leader religiosi cristiani a volte non hanno il coraggio di parlare apertamente, per paura delle conseguenze sia al livello sociale che politico.
A questo proposito mons. Eterović ha detto: “Questo bisognerebbe chiederlo ai Padri sinodali. Noi diamo un ambiente dove tutti potranno esprimersi, e coprendiamo che in alcuni Paesi le situazioni sono delicate, e daremo anche ai Padri sinodali la possibilità di parlare anche in ambienti riservati e magari se vogliono potranno anche non pubblicare i loro interventi”.
Il Sinodo sta quindi per cominciare, si aspetta, si prega e si spera...affinché la luce continui a risplendere.