Crociato
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Gesù Cristo Re dell'Universo

Cristo vince il mondo

"Eppure, per sinistre che siano le visioni e le previsioni, per roboanti e assordanti che siano le vanterie umanitaristiche; eppure, tra il delirio dell’esaltazione e il delirio dell'angoscia, sta la verità: e la verità sta per l’uomo. Quando nient'altro e nessun altro militasse a difesa dell’uomo, la scienza lo ignorasse, la filosofia lo sconfessasse, egli è più grande di loro: IN SUO FAVORE STA LA CHIESA E NELLA CHIESA E’ DIO, Certamente non contro il tempo e la natura, opera di Dio anche loro, ma per la natura e per il tempo scende in battaglia, in prò dell’uomo, l'eternità. Non abbiamo paura: tutto questo tumulto di crudeltà e di errori, tutta questa furia di malvagità e di stoltezze altro non è che l’ultima, la più recente maschera che ha assunto, contro l’uomo, il mondo; or noi lo sappiamo, il Signore ha vinto il mondo. Lo ha vinto al di sopra di una croce, ma lo ha vinto. E continua a vincerlo, oggi sopra la croce nostra come ieri sulla sua. Lo vinse, crocifisso a morte nella sua carne; lo vince, crocifisso nella sua Chiesa. Lo vinse allora lui su di sé e su i suoi, lo vince ora nei suoi santi, nei suoi giusti. Non nel fasto e nel clamore, non nell’abbondanza e nei comodi, non da trionfatore mondano, non da eroe di storie pagane e paganeggianti, no: ma come soltanto lui sa, come soltanto lui può, egli vince.
Il mondo anche oggi lo crocifigge, ed egli lo sconfigge.
Lo vince, ho detto, attraverso la sua Chiesa. Orbene, se l’eresia o, ancor meglio, l’incredulità si è posta nei giorni che corrono la maschera d’un umanesimo, o umanitarismo che sia, il quale sacrifica l’uomo alla massa, il concreto all’astratto, il presente reale ad un futuro fantastico, la Chiesa strappa la maschera umanitaria al mondo, chiama il mondo col suo nome di complice del demonio, servo del peccato.
La Chiesa insorge contro la follia di sogni e di sangue, che sta decimando gli uomini, la Chiesa sta accostandosi a ciascuno degli uomini e gli suggerisce di ripetere, con piena verità, la parola di Paolo: Gesù è morto per me, e tradidit semetipsum pro me (Gal., II, 20). Gesù ha dato sé stesso per me: ME SINGOLO, NON L'UMANITÀ, ME. Non certo escludendo gli altri; al contrario includendo tutti. Il «tutti» non esclude il «singolo»; il «singolo» non esclude il «tutti». Non l’umanità in astratto, ma in concreto, gli uomini passati, presenti e futuri, tutti gli uomini, i singoli uomini sono, prima che figli dell’uomo, figli di Dio".

Card. Alfredo Ottaviani, 1959

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