Roma-Kiev-Mosca: il fallimento dell'ecumenismo
“Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.” (Gv.14,27-31)
Roma-Kiev-Mosca: è il fallimento dell’ecumenismo
I cosiddetti “papi conciliari” hanno puntato molto sull’ecumenismo, ottenendo quali risultati? Francesco, in modo particolare, ha voluto che l’ecumenismo e il dialogo inter-religioso fossero due cardini del proprio pontificato. Apprezziamo — e lo ringraziamo — che egli si stia muovendo in prima persona per la veloce conclusione della guerra russo-ucraina, ma non possiamo neppure nascondere che questo conflitto bellico sia anche la prova provata del fallimento dell’ecumenismo politico voluto dallo “spirito” del Vaticano II, che egli ha portato ai massimi livelli.
(..) Per questo sottoponiamo all’attenzione dei nostri lettori un articolo di mons. Nicola Bux che ben spiega il fallimento dell’ecumenismo politico di Francesco. Non concordiamo però con mons. Bux la dove sostiene che invece la strategia ecumenica di Giovanni Paolo II potrebbe funzionare, poiché è stata proprio — anzi, anche — questa ad aprire la strada a quella di Francesco o, se non altro, ad essere facilmente interpretato così dal pontificato attuale, il ché vuol dire che non va bene lo stesso.
L’Occidente e l’Oriente cristiani torneranno all’unità solo con la conversione della Russia alla cattolicità, ossia alle questioni dottrinali e dogmatiche, come promesso a Fatima, non a forza di compromessi, di politica o di azioni umanitarie... la carità, senza la Veritas infatti, finisce per essere un inganno di Satana… poiché persiste il monito di Gesù Cristo: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.” (Gv.14,27-31)
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Roma-Kiev-Mosca: è il fallimento dell’ecumenismo
I cosiddetti “papi conciliari” hanno puntato molto sull’ecumenismo, ottenendo quali risultati? Francesco, in modo particolare, ha voluto che l’ecumenismo e il dialogo inter-religioso fossero due cardini del proprio pontificato. Apprezziamo — e lo ringraziamo — che egli si stia muovendo in prima persona per la veloce conclusione della guerra russo-ucraina, ma non possiamo neppure nascondere che questo conflitto bellico sia anche la prova provata del fallimento dell’ecumenismo politico voluto dallo “spirito” del Vaticano II, che egli ha portato ai massimi livelli.
(..) Per questo sottoponiamo all’attenzione dei nostri lettori un articolo di mons. Nicola Bux che ben spiega il fallimento dell’ecumenismo politico di Francesco. Non concordiamo però con mons. Bux la dove sostiene che invece la strategia ecumenica di Giovanni Paolo II potrebbe funzionare, poiché è stata proprio — anzi, anche — questa ad aprire la strada a quella di Francesco o, se non altro, ad essere facilmente interpretato così dal pontificato attuale, il ché vuol dire che non va bene lo stesso.
L’Occidente e l’Oriente cristiani torneranno all’unità solo con la conversione della Russia alla cattolicità, ossia alle questioni dottrinali e dogmatiche, come promesso a Fatima, non a forza di compromessi, di politica o di azioni umanitarie... la carità, senza la Veritas infatti, finisce per essere un inganno di Satana… poiché persiste il monito di Gesù Cristo: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.” (Gv.14,27-31)
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