Alla Rai ci andrà il Papa o Bergoglio? Cosa non si farebbe per rilanciare il marketing…
MARKETING è: il complesso delle tecniche intese a porre merci e servizi a disposizione del consumatore e dell’utente in un dato mercato nel tempo, luogo e modo più adatti, ai costi più bassi per il consumatore e nello stesso tempo remunerativi per l’impresa…
La domanda che abbiamo postato nel titolo è fondamentale per comprendere l’inopportunità di questa “strategia” papale atta a rilanciare, sul mercato mediatico, l’immagine di un pontificato sempre più in declino, giunto ai suoi minimi storici. Inopportuno anche perchè, andare alla Rai dopo lo scandaloso esordio del Festival della canzone italiana a Sanremo, pone il serio dubbio a quanto Bergoglio dirà: parlerà da Pontefice o parlerà da Bergoglio?
Certo, sappiamo bene che non si possono fare i processi alle intenzioni e che sarà necessario, purtroppo, ascoltare ciò che Bergoglio dirà… ma, quando san Paolo insegnava a Timoteo:
«Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: annunzia la parola, insisti in ogni occasione opportuna e non opportuna, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e dottrina. Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole. Tu però vigila attentamente, sappi sopportare le sofferenze, compi la tua opera di annunziatore del vangelo, adempi il tuo ministero.» (2Tim.4,1-8), non intendeva il marketing del “papa piacione”, dell’apostolo più simpatico, bensì quell’ammonire, rimproverare, esortare CON DOTTRINA l’annuncio della Parola… elementi, questi, volatizzati oramai in questo pontificato votato ad un “bene comune” non più centrato sulla Parola, sulla conversione al Cristo e sulla dottrina, ma sul marketing del “volemose bene tutti“…
CLICCATE QUI per l'articolo integrale, grazie.
La domanda che abbiamo postato nel titolo è fondamentale per comprendere l’inopportunità di questa “strategia” papale atta a rilanciare, sul mercato mediatico, l’immagine di un pontificato sempre più in declino, giunto ai suoi minimi storici. Inopportuno anche perchè, andare alla Rai dopo lo scandaloso esordio del Festival della canzone italiana a Sanremo, pone il serio dubbio a quanto Bergoglio dirà: parlerà da Pontefice o parlerà da Bergoglio?
Certo, sappiamo bene che non si possono fare i processi alle intenzioni e che sarà necessario, purtroppo, ascoltare ciò che Bergoglio dirà… ma, quando san Paolo insegnava a Timoteo:
«Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: annunzia la parola, insisti in ogni occasione opportuna e non opportuna, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e dottrina. Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole. Tu però vigila attentamente, sappi sopportare le sofferenze, compi la tua opera di annunziatore del vangelo, adempi il tuo ministero.» (2Tim.4,1-8), non intendeva il marketing del “papa piacione”, dell’apostolo più simpatico, bensì quell’ammonire, rimproverare, esortare CON DOTTRINA l’annuncio della Parola… elementi, questi, volatizzati oramai in questo pontificato votato ad un “bene comune” non più centrato sulla Parola, sulla conversione al Cristo e sulla dottrina, ma sul marketing del “volemose bene tutti“…
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