Andre Luiz
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Icona di Gesù misericordioso - villaggio di Surmanci - Bosna i Hercegovina.

www.adim.it - Icona di Gesù misericordioso - villaggio di Surmanci - nella valle della Neretva appartiene alla parrocchia di Medjugorje, ma è distante otto chilometri.

Il grande miracolo dell’Icona di Gesù Misericordioso
A Villa O Santissima
a Trento nel 1990

1. Ricordando Ugo Festa

È il grande miracolato di Gesù Misericordioso, barbaramente ucciso mentre si dedicava alle sue opere di misericordia, dopo una delle più spettacolari guarigioni.
Un depliant diffuso in milioni di copie in tutto il mondo (don Renato lo trovò in India e in Australia) descrive così l’evento:

“Miracolosa e istantanea
guarigione del malato
incurabile italiano Ugo Festa
attraverso l’immagine
di Cristo Misericordioso
per intervento del Papa Giovanni Paolo II
nel 1990 in Italia”

Miracolo che ha avuto luogo il 2 agosto 1990 a Trento (Italia).

Ugo Festa, 39 anni, di Piovene Rocchette, ex operaio della Lanerossi, sposato e padre di due figli, da 11 anni era malato di sclerosi a placche e da 7 anni questa malattia lo condannava alla sedia a rotelle, senza alcuna speranza di guarigione. Ha peregrinato da un ospedale all’altro, ha consultato invano fior di specialisti. Poi, alla fine, si è rassegnato alla sua sorte ed ha capito che era meglio imparare ad amare la sua carrozzina. Oltre che di sclerosi a placche, Ugo Festa soffriva anche di una grave forma di epilessia e di un deficit visivo di 7 diottrie.
Cinque anni fa qualcuno gli consigliò di recarsi a Lourdes. Andò in Francia con molto scetticismo e non tanto per trovare la guarigione, quanto per “trovare la mamma”, che lo aveva abbandonato quando aveva soltanto 9 mesi. Dopo il bagno nell’acqua miracolosa Ugo Festa, che era un bestemmiatore incallito, non è più riuscito a bestemmiare. Da quel momento la sua vita è cambiata. Una conversione autentica, con la decisione di dedicare la sua sofferenza a Dio. Seduto davanti alla Grotta, pensando alla sua madre naturale, sente la voce dell’Immacolata: “Io sono la tua prima Madre e tutte le altre madri ti sono madri”. Ma la vera svolta è stato l’incontro con Giovanni Paolo II. Il Papa ha benedetto le cinque icone di Gesù Misericordioso che Ugo Festa aveva portato con sé, e gli ha raccomandato di affidarsi al Suo Cuore e all’intercessione della “sua” suor Faustina Kowalska, una religiosa polacca che negli anni trenta ebbe visioni e colloqui con Gesù. Il Santo Padre gli raccomandò anche di recarsi a Villazzano, nella diocesi di Trento, dove nella “Villa O Santissima” ha sede l’Alleanza Dives in Misericordia, una comunità di preghiera e di studio guidata da don Renato Tisot e composta di cristiani che ritornano al nucleo teologico di tutta la Bibbia, racchiuso nella grande rivelazione che “Dio è Misericordia” (1 Gv 4,8).
Senza essere molto convinto decise di ascoltare la raccomandazione del Santo Padre e si recò a “Villa O Santissima” nel momento in cui vi si svolgeva una settimana di evangelizzazione e spiritualità. Gli sembrava di essere circondato da esaltati, da fanatici. I primi giorni di preghiera furono traumatizzanti ma, convinto dai presenti decise di restare. In quel luogo di raccoglimento e di preghiera lo stato d’animo di Ugo Festa migliorò notevolmente, tanto da trovare la forza di perdonare sua madre e ringraziarla di avergli dato la vita. Il quarto giorno, mentre si trovava in prima fila nella cappella a pregare con tutti gli altri, ha provato improvvisamente una strana sensazione: la figura del Cristo dell’icona davanti alla quale pregava si è animata. Ugo vedeva muoversi la veste di Gesù e Lo vedeva tendergli le braccia. Aveva paura, voleva ripararsi dal gesto del Redentore, non voleva accettare ciò che stava accadendo. La visione si è ripetuta cinque volte e alla fine Ugo si è deciso a dire: “Tirami su, sei capace?” La figura del Cristo è uscita dall’icona per la sesta volta, si è avvicinata, il malato si è sentito toccare e si è trovato in piedi con le braccia alzate davanti all’immagine di Gesù.
Era il 2 agosto 1990. Ugo Festa era tornato a camminare, era scomparsa l’epilessia e, da 7 diottrie, il suo deficit visivo era ora di meno 0,7. Da quel momento Ugo non smette di pregare e di ringraziare Dio.
Il 29 agosto Ugo si è recato di nuovo dal Santo Padre per informarlo personalmente della grazia ricevuta, e questa volta lo ha fatto senza la sedia a rotelle, ma sorretto dalle proprie gambe.

Conforme alla realtà dei fatti: secondo la relazione del guarito trasmessa a don Serafin Michalenko a Roma (Vicepostulatore per la causa di beatificazione di suor Faustina) e secondo la stampa italiana (Il Mattino di Padova del 4 settembre 1990).

Apostolato della Misericordia Divina
00-695 Varsavia Nowogrodzka 44 n. 5 (Polonia)

2. Don Renato ci racconta:

È vero, è un clamoroso miracolo: fra tanti, il più forte e significativo che io abbia visto e documentato nei miei lunghi anni di predicazione e di preghiera d’intercessione, entro il Rinnovamento Carismatico Cattolico, al servizio della grande Ora della Divina Misericordia.
L’evento ha fatto il giro del mondo rapidamente, anche perché fu distribuito un famoso depliant (sembra un milione di copie) in un affollatissimo pellegrinaggio di Papa Giovanni Paolo II in Polonia, specie nella sua tappa a Czestochowa. Di fatto lo trovai nelle mie itineranze, ad esempio in India e in Australia, dove mi chiedevano se sapevo qualcosa al riguardo. Immaginatevi cosa succedeva quando mi rivelavo come il prete conduttore del ritiro.
In quel tempo a Trento ebbi telefonate e visite a non finire. Orbene, è vero, si era nella calda estate del 1990, nella frequentatissima Casa di preghiera “Villa O Santissima”. Io avevo condotto ben nove corsi settimanali di spiritualità e non vedevo l’ora di godermi un po’ di vacanza. E invece, fu proprio in quel momento che arrivò la strana telefonata di uno, che diceva di aver ricevuto direttamente dal Santo Padre questa proposta. Misi giù subito il telefono, pensando ad uno scherzo o a una provocazione. Invece altri amici testimoni mi richiamarono a confermarmi l’eccezionale cosa.
Che fare? Era presente un bel gruppo di persone. Rivelai la notizia e aderirono di cuore a restare un’altra settimana per un corso, evidentemente mirato a sostenere il grande malato. Fu già una prima meraviglia. E vennero delle persone ad accompagnarlo, mentre noi ci sentivamo commossi e davvero protesi a pregare per questo fratello, con un cumulo di miserie addosso.
Storia nella storia: restò con noi la dottoressa Piazza Marcella, primario del reparto di neurologia nell’Ospedale civile di Trento. Bravissima nella sua professione, non aveva però il dono della fede, e quando in casi estremi qualcuno accennava alla preghiera le veniva da fremere. Successe che un giorno si trovò affetta da un grave tumore al cervello, che non le dava alcuna speranza. Qualcuno le disse di venire alla nostra casa di preghiera e, dopo resistenze forti, si decise di venire. Ebbe una guarigione da Gesù Misericordioso, per cui fu poi una delle più assidue frequentatrici. E non a caso il Signore la volle presente a questo clamoroso miracolo. E c’era anche mia mamma, che di meraviglie divine ne aveva già sperimentate tante.
Ritorniamo ai fatti. Il buon Ugo Festa, che si era ribellato più volte al Signore proprio per tutti i malanni della sua vita, era appena tornato alla fede e alle pratiche fondamentali. Un grande impatto ebbe il pellegrinaggio a Lourdes con la sua Confessione sacramentale e poi la scoperta che alcuni devoti gli fecero fare del Gesù Misericordioso. Per cui procurava immagini allo scopo di promuoverne il culto. Ecco il motivo dell’attenzione di Giovanni Paolo II e il suo invito di andare a Trento in quell’importante e determinante incontro in piazza S. Pietro.
Ma cosa succedeva nel nostro corso a Trento? Che, portando avanti la vibrante preghiera carismatica, lui si trovò all’inizio in un tale disagio, che voleva partire. A questo punto lo mettemmo davanti al grosso e sincero impegno che tutti noi ci eravamo presi per lui. Decise di rimanere, e allora il Signore cominciò a lavorare alla grande.
Nella terza giornata iniziai una ispirata preghiera di guarigione della vita, delle ferite e delle memorie, pregando sempre sulle ali del perdono per le persone che potevano essere state negative o dannose e per le situazioni che potevano essere state traumatizzanti. Ero appena al percorso della guarigione delle ferite avute nel grembo materno, quando Ugo cominciò ad urlare: “Mamma, mamma”. Venimmo a sapere in seguito dell’abbandono materno fin dall’infanzia e dell’odio accumulato poi nel confronto di lei. E non voglio dire in quali pesanti termini.
Questa guarigione del rapporto materno, anzi, col desiderio di poterla amorosamente incontrare e abbracciare, lo portò a chiederci un momento di interiorizzazione, di pausa e di silenzio. Rispettammo il desiderio, e lui si pose con grande amore in atteggiamento di preghiera davanti a quella che ormai è la “celeberrima” icona di Gesù Misericordioso (si trova oggi a Surmanci, parrocchia di Medjugorje).
Io mi ero ritirato in camera per le udienze, ma ad un certo punto sento grida ed insoliti movimenti. Sento acclamare al miracolo e poi mi vedo salire a piena velocità Ugo Festa completamente sanato, cioè guarito dal cumulo di malattie che prima portava. La sua carrozzella è ancora nella soffitta della Villa. Avevo assistito in passato ad alcune guarigioni di questo tipo, ma notavo che poi ci voleva un buon allenamento per riprendere la camminata. E pensare che la sera, per aiutarlo ad andare a letto, ci volevano due uomini, che poi collaboravano anche a lungo per la pulitura del catetere.
Telefonai alla moglie la grande notizia, ma di botto assolutamente pensava che fosse un brutto scherzo, ed io insistevo dicendo addirittura che Ugo aveva intenzione di ritornare a casa in autostop; intanto sentivo il figlio che sussurrava da quale mago era andato il papà.
La nostra piccola comunità rimasta era in prevalenza di donne. Osai chiedere di non dire niente a nessuno di quello che …
Andre Luiz
"Queridos hijos, los invito a la conversión individual. Este tiempo es para Ustedes! Sin Ustedes, el Señor no puede realizar lo que quiere. Queridos hijos, crezcan día tras día a traves de la oración para estar más cerca de Dios."
TE REGALO EL ARMA CONTRA TU GOLIAT. AQUÍ ESTÁN TUS CINCO PIEDRITAS
1- La oración del Rosario con el corazón
2- La Eucaristía
3- La Biblia
4- El Ayuno
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"Queridos hijos, los invito a la conversión individual. Este tiempo es para Ustedes! Sin Ustedes, el Señor no puede realizar lo que quiere. Queridos hijos, crezcan día tras día a traves de la oración para estar más cerca de Dios."

TE REGALO EL ARMA CONTRA TU GOLIAT. AQUÍ ESTÁN TUS CINCO PIEDRITAS
1- La oración del Rosario con el corazón
2- La Eucaristía
3- La Biblia
4- El Ayuno
5- La Confesión mensual
Andre Luiz
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MIRACOLO DELL'ICONA DI GESÙ MISERICORDIOSO NEL 1990
A TRENTO
Un altro commento da Andre Luiz
Andre Luiz
Il villaggio di Surmanci nella valle della Neretva appartiene alla parrocchia di Medjugorje, ma è distante otto chilometri dalla Chiesa Parrocchiale. A causa di quella distanza, gli abitanti di Surmanci per la Santa Messa domenicale si riunivano negli spazi della scuola o nel cortile della scuola, a seconda delle condizioni del tempo. Nella speranza che la Provvidenza venisse loro in aiuto e che …Altro
Il villaggio di Surmanci nella valle della Neretva appartiene alla parrocchia di Medjugorje, ma è distante otto chilometri dalla Chiesa Parrocchiale. A causa di quella distanza, gli abitanti di Surmanci per la Santa Messa domenicale si riunivano negli spazi della scuola o nel cortile della scuola, a seconda delle condizioni del tempo. Nella speranza che la Provvidenza venisse loro in aiuto e che anch’essi avrebbero ricevuto la loro Chiesa filiale, essi pregavano con fede e perseveranza. Il progetto della costruzione della Chiesa venne intrapreso nel 1998 dall’allora parroco di Medjugorje fra Ivan Landeka. I lavori proseguirono durante il servizio di parroco del Dott. fra Ivan Sesar e sono terminati durante il tempo in cui fu parroco fra Branko Rados. Una delle più grandi difficoltà fu fin dall’inizio il reperimento di un terreno adatto. Grazie all’impegno ed alla perseveranza del defunto fra Ivan Bradvica, esso venne trovato e acquistato nel 1999. In seguito, venne approntato un piano e si raccolse la documentazione necessaria alla costruzione. L’allora parroco, fra Ivan Landeka, affidò il piano architettonico all’italiano Michele Bergamasco. La preparazione del terreno alla costruzione iniziò il 28 Febbraio 2000. I lavori di costruzione vennero affidati all’impresa «Bumat» di Trebizat, con a capo l’Ingegnere Ante Bukmir. La supervisione ai lavori fu condotta dall’ingegner Vinko Kosir, mentre conduttore della costruzione è stato fra Petar Vlasic, che cura pastoralmente questa Chiesa filiale. La prima Santa Messa in questa Chiesa è stata celebrata nel Natale dell’Anno Giubilare 2000. Nel Luglio del 2001 è stata collocata la campana. La benedizione della Chiesa è avvenuta Domenica 7 Aprile 2002, Festa della Divina Misericordia. Don Luka Pavlovic, Vicario Generale della Diocesi e delegato di Mons. Ratko Peric, ha presieduto la benedizione. Alla concelebrazione hanno preso parte, tra gli altri, anche il Dott. fra Ivan Sesar, fra Branko Rados, fra Petar Vlasic, fra Ivan Landeka e fra Dobroslav Begic. Lo spazio dell’Altare è adornato da una icona di Gesù Misericordioso, mentre al di sopra della porta di entrata si trova una immagine artistica, opera dell’abitante Ljubo Jovanović. Un gruppo di preghiera di Trento (Italia), ha aiutato con preghiere ed aiuti materiali la costruzione di questa Chiesa. Esso ha anche donato alla Parrocchia di Medjugorje una immagine monumentale di Gesù Misericordioso, che è carica di significato: una guarigione miracolosa verificatasi attraverso questa immagine è stata, infatti, una delle prove per la Beatificazione di Suor Faustina Kowalska, per il riconoscimento della devozione a Gesù Misericordioso e la proclamazione della Festa della Misericordia la Prima Domenica dopo Pasqua. Quell’immagine è stata collocata per alcuni anni nella cappella del cimitero di Surmanci, finché non ha trovato la sua sede definitiva nella Chiesetta di Surmanci, che per questo è dedicata a Gesù Misericordioso. Quando i fedeli dei luoghi circostanti e dall’estero hanno saputo dell’esistenza della Chiesetta di Gesù Misericordioso a Surmanci, hanno iniziato a recarvisi in pellegrinaggio. Vi si recano a gruppi organizzati per pregare davanti all’icona di Gesù Misericordioso la coroncina in onore della Divina Misericordia e per raccomandarsi a Gesù Misericordioso.