Francesco vuole negoziare - i vescovi ucraini lo respingono

In un'intervista di febbraio alla televisione di Stato svizzera RSI, che sarà pubblicata integralmente il 20 marzo, Francesco ha proposto negoziati di pace per l'Ucraina.

Invece di fare il politico, Francesco dovrebbe farsi gli affari suoi.

L'intervistatore ha usato il termine "bandiera bianca" e Francesco ha risposto "che il più forte è colui che guarda la situazione, pensa al popolo e ha il coraggio della bandiera bianca e negozia".

Ha aggiunto che i colloqui dovrebbero svolgersi con l'aiuto delle potenze internazionali. Ha citato la Turchia.

I media di propaganda degli oligarchi occidentali sono impazziti per le osservazioni sulla bandiera bianca e la TV di Stato tedesca ha acc ostato Francesco al nazionalsocialismo.

I vescovi cattolici ucraini hanno spiegato a Francesco la loro visione politica ucraina [occidentale] su Ugcc.ua, il 10 marzo. Putin e il 70% della popolazione russa sostengono la guerra e non accettano l'indipendenza, la storia e la lingua ucraina:

"Vale la pena ricordare che qualsiasi occupazione russa del territorio ucraino porta allo sterminio della Chiesa cattolica ucraina, di qualsiasi Chiesa ortodossa ucraina indipendente e alla soppressione delle altre religioni".

E: "Nonostante le proposte sulla necessità di negoziati provenienti da rappresentanti di vari Paesi, tra cui lo stesso Santo Padre, gli ucraini intendono continuare a difendere la libertà e la dignità per raggiungere una pace giusta".

L'Arcivescovo di Kyiv Sviatoslav Shevchuk ha aggiunto: "Se qualcuno di voi non crede nella vittoria dell'Ucraina, forse è il momento di confessarsi!".

Traduzione AI

01:10
giandreoli
@Mario Angheran @Mons Lelio Baresi
Gent. Sig. Mario, la ringrazio per la sua risposta che tuttavia, non lo nascondo, mi lascia perplesso. E ne spiego il motivo.
1 – Presso l’ONU (come nei Congressi Civili Internazionali), la Santa Sede, per sua natura, parla e si comporta in quanto espressione del magistero petrino e con i poteri conferiti dallo stesso Papa, non in quanto Stato del Vaticano. Infatti …More
@Mario Angheran @Mons Lelio Baresi

Gent. Sig. Mario, la ringrazio per la sua risposta che tuttavia, non lo nascondo, mi lascia perplesso. E ne spiego il motivo.
1 – Presso l’ONU (come nei Congressi Civili Internazionali), la Santa Sede, per sua natura, parla e si comporta in quanto espressione del magistero petrino e con i poteri conferiti dallo stesso Papa, non in quanto Stato del Vaticano. Infatti, non è riconosciuta (né vuole esserlo) come “stato membro” dell’ONU, proprio per poter proteggere e difendere liberamente il ruolo del Papa come guida religiosa e morale della cristianità. Penso quindi che neppure la Santa Sede abbia la missione di assumere poteri di “mediazione politica” tra nazioni in guerra (diversamente dalla “diplomazia vaticana”, comunque affidata a “Nunzi apostolici” eletti direttamente dal Papa). Le Conferenze Episcopali Nazionali, invece, sono composte da cittadini che rappresentano la loro Nazione ed hanno il diritto di intervenire nel dibattito politico.
2 – Se è vero, come lei afferma, che “ogni orologio almeno ogni due volte al giorno segna l’ora esatta”, mi pare altrettanto vero che il quadrante dell’orologio a cui ci riferiamo non sia quello dell’orologio del Papa, ma quello delle Nazioni e delle loro Istituzioni civili. Altra è e deve essere la missione del Papa. Non è dunque in discussione l'ora ma l'orologio. Comunque, grazie per il suo scritto. Rifletterò
Suari
con le armi non si ottiene libertà e dignità ma solo sempre più guerra e morte
Mons Lelio Baresi shares this
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Francesco, in un'intervista dice che all'Ucraina serve "il coraggio della bandiera bianca e di negoziare". La stampa della Santa Sede dice che la "bandiera bianca" è una frase usata dall'intervistatore e ripresa dal Papa. "Il suo desiderio è una soluzione diplomatica per una pace giusta e duratura".
giandreoli
Ma quale “bandiera bianca” da intendere (ipocritamente) quale “atto di negoziazione coraggiosa”! Piuttosto, inviti entrambi i belligeranti a cessare il fuoco ripartendo dagli “accordi di Minsk”, firmati da entrambi, quale “atto di coerenza e di responsabilità”, doveroso per i rispettivi “militari e civili uccisi dalla loro guerra”, per la “civiltà cristiana” comune ai loro popoli, e per il “…More
Ma quale “bandiera bianca” da intendere (ipocritamente) quale “atto di negoziazione coraggiosa”! Piuttosto, inviti entrambi i belligeranti a cessare il fuoco ripartendo dagli “accordi di Minsk”, firmati da entrambi, quale “atto di coerenza e di responsabilità”, doveroso per i rispettivi “militari e civili uccisi dalla loro guerra”, per la “civiltà cristiana” comune ai loro popoli, e per il “patrimonio storico culturale” delle loro nazioni! Quanto poi al proporsi (ingenuamente) come loro “Mediatore”, il Papa ricordi che non è suo compito, né praticato da Gesù né ricevuto da Lui (v. Lc 12,14; Lc 13,32; Mt 16,19; Gv 18,36; 1 Tm 2,5; ecc. ). Incarichi piuttosto i Pastori delle rispettive fedi cristiane (cattolici e ortodossi), direttamente interessati e coinvolti proprio per la loro missione pastorale. Con rispetto per il Papa e per la Chiesa (... quella che si destreggia nel giustificarlo), e pregando la Santa Vergine e San Giuseppe perché intercedano per la conversione loro e di tutti noi.
Mario Angheran
Il compito di mediazione sarebbe nelle prerogative della Santa Sede di fronte a un conflitto che minaccia di estendersi alle superpotenze. Il fatto è che Francesco ha distrutto ogni apparato ecclesiale , compreso quello diplomatico, per cui ha ben poca voce in capitolo anche quando segna l'ora esatta.