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P.Elia
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La “Prigione” Invisibile. Quando si parla di prigione, subito ci vengono in mente gli Istituti di pena, costruzioni tetre, circondate da mura altissime, contornate, a volte, da filo spinato (che serve …Altro
La “Prigione” Invisibile.

Quando si parla di prigione, subito ci vengono in mente gli Istituti di pena, costruzioni tetre, circondate da mura altissime, contornate, a volte, da filo spinato (che serve anche a far passare corrente ad alta tensione, specialmente nelle prigioni americane) per scoraggiare qualsiasi ipotesi di fuga...ma c'è un altro tipo di prigione....
francescoleone
Leggendo questo articolo mi viene in mente il passo del vangelo di Marco sul paralitico che viene presentato a Gesù calandolo dal tetto (Mc 2, 1-12).
L'intento di Marco è quello di presentare la vera identità di Gesù attraverso la sua missione che ha un punto fermo e che percorrerà tutto il vangelo: salvare l'umanità perdonando i peccati: <<Figlio, ti sono perdonati i peccati>>.
Compito non facile …Altro
Leggendo questo articolo mi viene in mente il passo del vangelo di Marco sul paralitico che viene presentato a Gesù calandolo dal tetto (Mc 2, 1-12).
L'intento di Marco è quello di presentare la vera identità di Gesù attraverso la sua missione che ha un punto fermo e che percorrerà tutto il vangelo: salvare l'umanità perdonando i peccati: <<Figlio, ti sono perdonati i peccati>>.
Compito non facile da vedere perché il peccato, cosi come il perdono, riguardano la sfera dell'anima e risultano poco visibile dall'esterno. Questo metro di giudizio fa si di credere solo nelle cose empiriche e cosi, come al tempo di Gesù, cosi anche oggi ci rende sordi e ciechi. Ma Gesù non demorde d'innanzi all'incredulità e con la sola potenza della sua voce risana il paralitico dai suoi tormenti fisici:<<dico a te,... alzati, prendi la tua barella e va a casa tua>>.

La guarigione del corpo è il segno visibile che richiama quello invisibile ma che è di gran lunga superiore perché mette l'uomo nella relazione con Dio. Il vangelo prosegue annotando lo stupore della gente e la lode a Dio che ha compiuto un tale prodigio. Per certi versi sembra sia uscito fuori dal tema proposto dall'articolo, ma mi premeva sottolineare la connessione profonda che c'è tra il peccato e la incapacità di vedere che inesorabilmente condiziona anche il corpo. Non è la condizione fisica ha determinare il peccato, ma è il peccato che determina la condizione fisica e Cristo è venuto a liberarci da questa schiavitù che ci rende sempre più prigionieri. L'uomo è stato creato libero da Dio di scegliere affinché non si sentisse prigioniero. Scegliamo di lasciarci imprigionare da Dio affinché possiamo sentirci liberi di amare. 😇